lunedì 27 ottobre 2008

Netbook, quattro bonsai a confronto


Il nuovi netbook sono diventati improvvisamente protagonisti del mercato informatico e hanno dato un poco di ossigeno al settore informatico, dove ormai non sembrava ci fosse più molto da dire. In breve tempo è iniziata la rincorsa ad Asus, che per prima ha lanciato sul mercato questo nuovo tipo di dispositivi.
Già vi ho parlato della nuova tecnologia adottata da molti produttori informatici, ma oggi voglio confrontarvi quattro gioiellini della tecnologia che daranno vita ad un mondo per ora sconosciuto, tutti con processore Intel Atom e schermo da 8,9 pollici, ma con i diversi sistemi operativi: Linux e Windows Xp.

Il primo è l'Acer Aspire One nella "versione base", dotata di sistema operativo Linux e unità SSD a stato solido da 8 Gb. La prima impressione è molto positiva: linea pulita, peso contenuto(sotto il chilogrammo), finitura quasi elegante, una tastiera del tutto simile a quella di un normale notebook. Ai lati le connessioni dirette disponibili: 3 prese Usb, una cardreader con 2 ingressi per memory card dei tipi più diffusi, presa cuffia e microfono, uscita video Vga, presa di rete Ethernet e l'immancabile WiFi 802.11b/g per un facile accesso alle reti wireless disponibili che offre anche la possibilità di scelta tra tecnologia wireless WiMAX o 3G integrata. Per l'alimentazione c'è una classica batteria a 3 celle che ha effettivamente garantito le tre ore di autonomia previste. Attenzione però: l'avviso di batteria scarica arriva solo quando sono rimasti appena 5 minuti di energia. La connessione Wifi può essere facilmente spenta tramite un semplice interruttore meccanico quando non serve, per risparmiare energia. L'accensione è molto rapida (merito dell'assenza di programmi Microsoft direbbero i maligni). Qui regna Linux e infatti sullo schermo – di ottima qualità e risoluzione – appaiono quattro finestre dedicate ad altrettante aree operative: Connetti, Lavoro, Divertimento, File. Nella prima si accede al web tramite Firefox e si entra nel sistema di messaggistica e posta elettronica, nella sezione Lavoro si possono sfruttare tutte le risorse di OpenOffice, usare l'agenda personale e la calcolatrice e nell'area Divertimento ci sono i programmi per visualizzare fotografie e filmati oltre ad alcuni giochi. Inoltre la memoria interna può essere espansa con una semplice card Sd della capacità desiderata e, sempre in questa zona, si attiva la webcam incorporata mentre le funzioni dedicate alla musica sono nella parte File, una sezione è dedicata alle impostazioni di base e alle connessioni senza fili.
Nell'uso pratico si può apprezzare la rapidità nella connessione alla rete senza fili: la sensibilità è molto elevata e non è difficile trovare una rete Wifi anche nel l'uso mobile. Ottima la tastiera, meno convincente il pad con i doppi tasti di conferma ai lati. Per la visione di filmati o fotografie archiviati su chiavette Usb o card di memoria avremmo preferito un passaggio automatico al programma di visualizzazione dedicato, ma poi si apprezza la facilità con la quale vengono riprodotti filmati di ogni standard Wmv, Mpeg, Mov e Divx senza problemi. Anche per la musica la compatibilità è altrettanto ampia. Ottima la navigazione in rete nonostante lo schermo di dimensioni ridotte.

L'Asus 901 è uno degli ultimi nati della famiglia Eee Pc. Rispetto al già noto modello 900, poco diffuso a causa del repentino avvicendamento tra varianti, monta al posto del vecchio Intel Celeron da 900 Mhz, un processore Atom N270c da 1.6 Ghz. Il livello di prestazioni può essere impostato dall'utente con un pulsante che abbassa alcuni parametri, tra cui la frequenza di clock per aumentare l'autonomia della batteria. Quest'ultima è il suo punto forte: dura oltre 7 ore, il doppio del modello 900. E il fatto che non sprechi energia si sente: si scalda poco, mentre il 900 con il Celeron sembra la versione digitale del Dolce Forno. L'Eee Pc mette in mostra finiture gradevoli, il peso supera i 1.100 grammi. La webcam integrata da 1.3 megapixel è di buona qualità. Non eccellente la tastiera, dal feedback tattile discutibile e dall'ergonomia non eccelsa. Migliorato invece il touch pad. Molto comodo il bluetooth incorporato. Sono nella norma le prestazioni multimediali, mentre con gli applicativi tipo Office si lavora bene. Utile invece il servizio di memorizzazione online «eee storage» che offre 20 Gb di spazio virtuale accessibile via internet.

Il Fujitsu Siemens Amilo Mini Ui3520 ha invece scelto una configurazione più avanzata e costosa: il sistema operativo è Windows Xp Home, il disco fisso da 80 Gb ed è già pronta l'espansione per la connessione alle reti dati di telefonia mobile. L'estetica è piuttosto curata con il dominio del colore bianco, forse alla lunga delicato ma sicuramente efficace nel rendere immediato l'utilizzo della tastiera. Anche il pad è candido mentre i tasti laterali di conferma hanno una configurazione a trapezio che necessita un minimo di confidenza. Lo schermo è invece incorniciato in nero per migliorare il contrasto ma si può aprire solo parzialmente. Le connessioni sono distribuite sui lati destro e sinistro, con una presa Usb per lato e lo slot per un dispositivo Express card; sul frontale il sempre utile lettore cardreader e i minijack per cuffia e microfono, complementi della webcam già incorporata. Per smaltire il calore è stato studiato un percorso dell'aria che entra da sotto la tastiera ed esce sul lato sinistro, il risultato è un riscaldamento nella norma. La batteria non garantisce l'autonomia dichiarata di oltre 3 ore ma in compenso i tempi di ricarica sono contenuti e l'indicazione di energia residua è molto preciso. Nell'uso quotidiano il sistema operativo Windows Xp non consente di personalizzare il netbook (siamo nel solito standard Microsoft), ma è aiutato da 1 Gb di ram. Il nuovo processore Intel Atom non sembra a disagio per le operazioni consuete. Da segnalare la grande sensibilità della rete Wifi, capace di scovare molti più contatti dei concorrenti, una bella virtù durante un viaggio all'estero, dove gli "allacci" gratuiti sono in genere numerosi ma non sempre a portata utile. Se proprio dobbiamo trovare un difetto a questo netbook dobbiamo citare le dimensioni leggermente più grandi rispetto ai concorrenti: solo pochi millimetri nello spessore a schermo chiuso, ma in un apparecchio come questo è pur sempre un ingombro maggiore.

Anche il Toshiba Nb 100 sembra più votato all'utenza professionale. Monta il sistema operativo Windows Xp, ma a breve sarà disponibile anche la versione Linux Ubuntu per chi non ama il software di casa Microsoft e desidera risparmiare qualcosa sul prezzo di listino. L'estetica è molto curata e oltre alle tre colorazioni base sono disponibili anche cover colorate per personalizzare l'oggetto. La tastiera nera, con simbologia in grigio e azzurro, è un punto debole dal punto di vista ottico (le dimensioni di ogni tasto sembrano più piccole del reale e si rischia di sbagliare). Naturalmente è questione di abitudine, chi scrive a memoria non ci farà nemmeno caso, altrimenti lo sbaglio è inevitabile. Anche le funzioni secondarie per spegnere o accendere la rete senza fili sono difficili da interpretare al primo colpo. Nonostante tutto il "piccolo" della Toshiba si riscatta con un pad molto ergonomico e dall'azionamento preciso e soprattutto con una qualità dello schermo superiore alla media. La batteria a 4 celle è dichiarata per circa 3,5 ore di autonomia. Il riscaldamento è sopra la media ma tutto concentrato sotto alla tastiera non percependolo così durante l'uso. Il sistema operativo di Microsoft rende l'utilizzo quotidiano del tutto simile a qualsiasi notebook, con tutti i pregi e i difetti del caso, ma la versione Xp Home garantisce comunque una buona velocità d'accesso grazie alla ram da 1 Gb e il capace hard disk consente di farsi una buona scorta di software aggiuntivo. La sensibilità della rete Wifi è nella media mentre l'allacciamento alla rete preferita avviene molto rapidamente. Discreta la versatilità con tre prese Usb e anche la possibilità di aggiungere un monitor esterno.

A mio avviso sono tutti di notevole mole, anche se bisogna sottolineare che l'Acer ha puntato molto sull'estetica (seguita a ruota dalla Toshiba). Tecnicamente quasi si eguagliano, ma ogn'uno ha i suoi punti di forza (ma anche quelli deboli). Lascio a voi la scelta...

2 commenti:

Claudio Vignale ha detto...

A me piace l'acer, ma che fine ha fatto anche il Dell?
Anche quello è un piccolo mostro.

Alessandro Pistillo ha detto...

Hai ragione, merita anche quello.
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